Alashiya, o Kypros, terra di conflitti e rame, landa natia di Afrodite, tomba di Lazzaro. Cipro è da sempre al centro delle vicissitudini del Mediterraneo, ma sceglie, o almeno ci prova, a restarne fuori. L'isola ha cambiato molte facce, e ne porta tutte le cicatrici, Egizi, Fenici, e da lì in poi tutte le civiltà che si trovano sul libro di storia ci sono passate, ne sono stati rapiti, e le hanno piantato un coltello nelle carni. Toccando la sua terra, ti accoglie e ti racconta il suo immenso dolore.
Ma bando alle ciance, 5 giorni a Cipro, con tanta voglia di scoprire e vedere il più possibile. Si può davvero fare con 500€?
La risposta ovvia e banale, altrimenti questo blog non avrebbe motivo di esistere, è sì. Più difficile è il come.
Partiamo dalle date, vincolati dal lavoro abbiamo "scelto" di partire durante il ponte del primo Maggio, una brillante idea che non aveva avuto nessun altro. Per rientrare nel budget abbiamo dunque optato per un comodissimo volo alle 6 del mattino da malpensa, terminal 2 giusto per complicare un attimo le cose. Non sprecate tempo a cercare bus che vi portino alle 4 in areoporto, l'unica mossa sensata che si può fare, ammesso e non concesso che non vogliate spendere 110€ di taxi (tariffa attuale da qualsiasi punto di milano) è affittare una macchina il giorno prima e lasciarla al drop off automatico dell'aeroporto. Tramite Siciliy by Car (mai sentita prima, ma devo dire molto gentili e veloci) abbiamo trovato una panda di epoca georgiana che oltre a costare 30€, non ha paura di niente (*piccolo disclaimer sui 30€ di cui sopra, sarebbero 15€ a testa, attenzione che questo varrà per tutti gli importi che dirò da ora in poi, fatto salvo per il biglietto). Dunque pronti per partire, sveglia alle 3.30, dopo esattamente 4 min di guida ci fermano i carabinieri, ottimo presagio per il resto del viaggio.
Giorno 1
Il volo dunque ci è costato circa 170 € e così prima ancora di toccare terra abbiamo speso around 200 fischioni, ottimo. Non chiedetemi la durata perchè proprio non me la ricordo, un tempo indefinito tra 2 e 16 ore, sono certo che non sia un informazione difficile da reperire. Fatto sta che atterriamo a Larnaca, e veniamo prelevati da una simpaticissima signora sudafricana, che gestisce il più cheap tra tutti i car rental dell'isola - trovato tramite discovercars, alla fine abbiamo speso circa 70 € per 5 giorni. Ai lettori più attenti non sarà sfuggito il dettaglio della signora sudafricana - come sarà arrivata nella perifieria di un aeroporto secondario un abbronzata signora sulla 50ina? Materiale per il mio prossimo romanzo, non perdiamoci in chiacchiere. Noleggiamo la seconda più scadente tra tutte le macchine a noleggio - sempre la seconda mi raccomando - e già qua ci si trova di fronte alla prima difficoltà: entrando dallo sportello del guidatore è impossibile non notare che il volante è stato installato nel posto del passeggero. Dopo qualche ricerca abbiamo scoperto che a cipro si guida a sinistra. Ora, a parte gli scherzi, non è un grosso problema, ci si abitua in una decina di minuti. L'unico consiglio che mi sento di darvi è il prendere una macchina con il cambio automatico, benchè dovrebbero essere vietate e dichiarate crimine contro la bellezza della guida autentica, devo ammettere che rendono più semplice l'adattamento. Finita questa lunghissima digressione ci dirigiamo verso Ayia Napa. Ayia Napa è sostanzialmente la versione premium di Rimini: una merda. Ora il fatto che però non fosse agosto ha reso il tutto molto più digeribile. Andiamo però per gradi. Innanzitutto siamo arrivati intorno all'ora di pranzo, (mezzoretta dall'aeroporto) e ci siamo subito presentati in spiaggia - Makronissos- che dispone di un utilissima rosticceria/friggitoria/kebab/pub/birreria/tabaccheria fronte mare, la quale ha risolto gran parte dei nostri bisogni primari. Vi starete chiedendo se il cibo sia economico in quel di Cipro. Manco per il cazzo. Tuttavia chi lavora in brera non si spaventa difronte a un cheesburger + birra media a 15€ fronte mare. Ciò che invece è davvero economico è la combo 2 lettini e 1 ombrellone, infatti gli stabilimenti vengono gestiti direttamente dallo stato, il quale chiede un totale di 6€ al giorno per tutto. La spiaggia è veramente molto bella, e almeno nel periodo in cui l'abbiamo visitata non era affollata per niente. Merita decisamente. Verso il tardo pomeriggio prendiamo possesso di un comodo hotel a circa 50€ a notte, con piscina, rapido bagno e power nap che la sveglia notturna si stava facendo sentire. Appena ripresi optiamo per un aperitivo a Nissi beach, carina ma ho sinceramente preferito la spiaggia del pomeriggio. Allorchè decidiamo di premiarci con una cena di un certo livello, e convinti di fare bene ci affidiamo ai consigli degli indigeni. Mai fu commesso errore più grande, andiamo nel ristorante apparentemente più quotato della city, tale Vassos, brevemente non mi ricordo di aver mangiato così male nella mia vita, e abbiamo speso anche una discreta fortuna. C'è da dire che la vista sul porto era, in contrasto con tutto il resto, molto buona. Copulando la questione su Ayia Napa e la vita notturna, posso dire che non mi è sembrata molto diversa da tante altre località con le stesse mire (Rodi, palma, etc) la classica bar street con mille locali che profumano inevitabilmente di una promessa d'amor passeggero mantenuta poco e male. Credo che la mancata affluenza dei turisti russi negli ultimi anni abbia contribuito ad appesantire ulteriormente questa percezione. Detto ciò se avete 16-18 anni è un buon posto per passarci una settimana, se ne avete di più il limite scende drasticamente a 15-16 ore, ma comunque da visitare.
p.s. Mi perdonerete, la bellezza imperante del luogo mi ha commosso e perciò impedito la realizzazione di fotografie puntuali
Giorno 2
Ayia Napa è da visitare anche e soprattutto perchè da lì partono i tour organizzati per la parte nord dell'isola. Allora, io sono contro i tour organizzati, ma purtroppo la disponibilità di info è veramente esigua a riguardo, quindi trattandosi di attraversare il confine con un paese che tutt'oggi occupa militarmente un altro paese, non ce la siamo sentita così di primo achito di andare per conto nostro. Giusto 2 info su questo: il grosso problema è che la parte turca non è riconosciuta da nessun governo fuorchè dalla turchia quindi sostanzialmente non si hanno garanzie sul suo territorio. Questo vale principalmente per la macchina, infatti l'assicurazione non copre eventuali danni, anche se la compagnia non impedisce di attraversare il confine. Forse, non ho informazioni chiare a riguardo, alla dogana si potrebbe fare una sorta di assicurazione che vale nei territori in cui si desidera accedere. Detto ciò il tour costava una 30€ per tutta la giornata quindi abbiamo optato per questa soluzione - fornito da GetYourGuide. Mi sono sentito tipo in gita delle medie, ed è stato un po' sbatti perchè il pullman ha fatto 342 fermate per raccattare tutti quanti. Abbiamo visitato la città fantasma, Varosha, che personalmente mi ha colpito, e credo che meriti un giro, Salamina credo, ovvero i resti greco/romani di un insediamento (carino ma si può tranquillamente evitare). Se non la evitate, da persona particolarmente sensibile al real estate mi permetterete un consiglio nel visitarla. Abbiate cura di informarvi su che cos'era quel posto, una sorta di SPA, palestra, teatro, basta. Non c'era una parte residenziale, non ci viveva la gente. Ecco andateci immaginandovi questi frigidarium di marmo, le saune, l'immenso colonnato sotto al quale questi corpi statuari (nudi?) perfezionavano il loro corpo, e la loro arte. E terminata l'esperienza detox, sul calar del sole immaginatevi a prendere un succo di melograno e arancia fresco, - che tra l'altro potete acquistare davvero nel piccolo emporio fuori dal sito - lo consiglio, ti rimette al mondo - e con il succhetto in mano vedetevi a gustarvi un Miles Gloriosus di Plauto, originale, non come le verisoni odierne, in un teatro all'aperto sul mare, sublime per acustica e impatto visivo. Visitatela come se entraste nella SPA di un hotel a 6 stelle, e non come se andaste in gita a vedere dei sassi, regala un altro sapore.
Finita questa esperienza onirica ci trasportano a una specie di monastero (anche questo carino ma evitabile) e poi Famagosta, che prende il nome da una celebre fermata della metro. E' veramente figa, cioè noi ci siamo stati 2/3 ore e l'impressione è che bastasse, però devo dire che offre un clima diverso rispetto a quello occidentale al quale siamo abituati, e contrariamente a quanto mi aspettassi (e quanto vedremo in seguito per Nicosia) è anche abbastanza curata. Suggerisco anche qua di visitarla dopo aver letto e approfondito la sua storia millenaria, e il dominio veneziano. Anche un refresh generale sulla serenissima non fa male per comprendere l'importanza della città e dell'isola, mo non dico di studiare i manuali ma 45 min di podcast di Barbero non vi renderanno certamente più stupidi. - ah non funziona il telefono nella parte turca -. E' una terra complessa, meriterebbe più tempo, dannatamente più tempo, si dovrebbero conoscere le persone, capire le sensazioni dei cittadini di Varosha che il 20 Luglio del '74 erano indaffarati a tirar su una città rigogliosa, il commercio abbondava, l'architettura era discutibilmente all'avanguardia, era pronta a calcare i palchi del grande turismo internazionale. Il 22 Luglio del '74 si sentiva soltanto qualche radio che era rimasta accesa nelle macchine abbandonate, il cigolio delle gru dei cantieri, ancora con il carico in trazione, ma prive di governo, gli ombrelloni sulle spiagge che sbattevano e qualcuno capitolava, perchè nessuno si era premurato di chiuderlo. Lungi da risultare stucchevole, Varosha è vuoto, è inquietudine, non ci sono testimonianze antiche, è una città moderna, con il cemento e le vetrine, è un monito.
Il contrasto con Famagosta è incredibile, Famagosta sono le mura di pietra rassicuranti, l'immensa cattedrale gotica decapitata, che sì ti fa un po' strano entrare e vedere che c'è solo un grande tappeto, ma alla fine la senti una cosa tua. Famagosta brulica nei suoi mercatini che vendono cose false, ha un aria fanfarona, solare, è una bella commistione tra il tuo kebabbaro di fiducia e Siracusa.
Ritornati ad ayia napa prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Pissouri beach - 1.30h circa - Pissouri beach è una perla rara. Un'oasi di pace apparentemente in mezzo al nulla, se non un piccolo villaggetto. Ci ospitano gli Yialos apartment, sono degli appartamentini vista mare, a massimo 130 metri dalla spaiggia, non belli, nel senso che l'arredamento è stile anni 60 dove il mobile antico e scomodo del nonno si trova a convivere con i primi elettrodomestici di stampo sovietico creando un insieme di difficile comprensione. A parte l'interior desingning discutbile, il prezzo, la location, il rumore del mare in sottofondo lo rendono un posto in cui se non ci vai sei un coglione. Inoltre al piano di sopra si trova la terrazza di un ristorante, frequentato, a quanto abbiamo avuto modo apprendere, principalmente dagli occupanti degli appartamenti e dai gatti. L'accoglienza e sorprendentemente anche la qualità del cibo sono ottime.
Ora immaginatevi aver passato una giornata a piantarti dentro città invase in epoche diverse della storia, attraversare confini armati, 4 ore di bus, 2 di macchina, fai benzina, pensa a non perdere il passaporto, fai le foto belle etc. La migliore conclusione auspicabile è una cena a 100mt dal mare in un golfo in cui ci siete solo voi, una coppia di anziani che vi offre una bottiglia di vino e poi va a nanna, un tramonto meraviglioso.
Giorno 3
La giornata è di relax e la spendiamo quasi interamente al mare, la spiaggia e dunque i costi sono gestite nello stesso modo di Anya, quindi tu ti implayi nei lettini e poi un tizio amichevole come un kalashnikov ad un certo punto viene a chiederti la pecunia. Ocio a portare il contante che molti non accettano carte. Comunque per il pranzo ci sono un paio di baretti lì vicino e poi un resort extra lusso, che vedevo meglio per un ape eventualmente. Verso sera abbiamo dovuto fare una scelta ardua, o vedere il tramonto dallo scoglio di afrodite, oppure da paphos. Abbiamo optato per la dea e due birrette da asporto. Il posto è unico e veramente meraviglioso. Esiste solo un piccolo baretto/distributore di souvenir nel parcheggio che non ha molto da offrire, quindi è necessario, come detto, portarsi da casa il necessario per stare bene. Piccolo cenno storico: non so o non mi ricordo perchè si chiami lo scoglio di afrodite, so però che se fate il bagno di notte con il vostro partner, e girate intorno allo scoglio per 3 volte leggenda narra che il vostro amore durerà per sempre. Ora noi non l'abbiamo fatto perchè c'era mare forza 15, ma in ogni caso non ci metterei la mano sul fuoco poichè l'aneddoto mi è stato raccontato da una signora che ha compiuto il gesto e si ritrova con due divorzi alle spalle. A paphos invece siamo andati a cena, non è che sia un posto molto convincente, ma forse avremmo dovuto vederlo prima di giorno. In ogni caso c'era una promo da pizza hut, dunque ci siamo presi una tregua dal kebab di pollo per una sera. Sfortunatamente non ci ha regalato grandi vibes la città, ma confido sia stato un momento no. Mi ha regalato un immagine però: andando il bagno di PizzaHut era in condivisione con un Caffè Nero, e dovevi passare in mezzo a questo localino per potervi accedere, lì ho visto 3/4 ragazzi al PC che lavoravano sulla terrazza. Mi piace pensare che siano stati nomadi digitali, e che abbiano trovato in quel posto la loro temporanea casa. Lì mi sono un po' perso nei miei pensieri fantasticando sull'essere un universitario in quelle lande, e me la sono immaginata un esperienza piacevole, direi cullante ed estemporanea che il mio cervello ha in qualche modo collegato a Mediterraneo, uno dei più grandi capolavori del cinema nostrano. Guardatelo. A parte le mie elucubrazioni, la considerazione che mi sento di fare è però che mi sembra che sia l'unica città dell'isola del sud che stia lottando per mantenere la sua anima, e non consacrarsi al turismo selvaggio. Questo ce lo racconta la sua architettura, ancora bassa, ancora con qualche pietra a vista. Piccole cose, probabilmente è una guerra già persa, per questo forse l'ho trovata come circondata da una coltre di malinconia. Al ritorno verso Pissouri, complice un navigatore poco esperto, sbagliamo strada trovandoci nell'entroterra cipriota, percorrendo stradine più strette della nostra già oltremodo stretta kia, illuminate soltanto dal nostro piacere per l'ignoto. Se posso dire, è un'esperienza che sconsiglierei ai più, ecco.
Giorno 4
Il giorno dell'avventura. Giriamo la macchina e da Pissori ci dirigiamo verso Nicosia passando da limassol, non senza intoppi. A parte che nonostante i tempi serrati ci concediamo il lusso di dimenticare il portafogli in hotel, cosìcchè a meta strada dobbiamo ritornare indietro. In ogni caso nel tragitto verso limassol finiamo prima in una basa dell'areonautica inglese (non siamo stati bene accetti a quanto pare), dopodichè in un monastero di gatti, letteralmente pieno di gatti, e quanto pare anche autogestito da loro in quanto non abbiamo trovato l'ombra di un essere umano. Successivamente seguendo una stradina sterrata che i noleggi ti dicono in ogni modo di evitare ci scopriamo in mezzo ad un deserto. Dopo qualche minuto di vagare randomico quivi, in quanto non vi è una vera e propria strada, approdiamo per caso in una splendida oasi che si rivelerà essere uno stabilimento balneare estremamente suggestivo. Appena scesi dalla macchina siamo stati accolti da un maestrale a comodi 40 nodi, e insieme alla sabbia ti sembra di appoggiare le guance sulla cartavetro del 17, il che ha reso l'approdo al solitaneo stabilimento simile al trovare un oasi tuareg. Il Columbia Sun, tale stabilimento, è molto carino e soprattutto offre un riparo solido dalle raffiche, però poco economicamente accessibile (8€ la bottiglia d'acqua, rigorosamente san pellegrino) ma un giro merita. Ci fermiamo per un bagnetto e ripartiamo alla volta di limassol ormai per ora di pranzo. Passando incontriamo dei fenicotteri. Allora limassol ricorda vagamente Bari con gli steroidi, ha una foodcourt nel porto molto carina, nulla di particolare. Non è per questo che ricorda bari però. A parte che non è piacevole da girare in macchina per via della congestione dovuta ad uno sviluppo urbanistico insensato. Il lungomare è veramente importante, e tutto nuovo, sembra che quella sottile striscia di terra abbia fatto un balzo in avanti di 75 anni rispetto al resto della città piuttosto maltenuta. Sorgono qua e là immensi sviluppi di grattacieli residenziali, che secondo il mio modesto parere erano progetti avviati prima del 2022, con obiettivo sempre i turisti russi. In ogni caso sembrano procedere con il tirare su questi palazzoni ultra tech dalle forme strane e tutti vista mare, che vendono per prezzi assurdi, ma assurdi means da 15k al mq insù, vedremo come finirà. Dopo ulteriori riflessioni di carattere immobiliare giungiamo infine all'agognata Nicosia. First of all a nicosia, se siete in macchina dovrete trovare un parcheggio.
Giorno 4 - sera
Allora arrivati a Nicosia abbiamo parcheggiato ai bastioni, che è questo mega parcheggio appena sotto le mura che circondano il centro della città. Si trovano a circa 1 km dal gate con la parte nord, dove noi abbiamo oculatemente scelto di alloggiare. L'impatto con la pietra nicosia, nell'ora tarda del pomeriggio dove la luce esagera nel creare colori e attraversa i vicoli e i teli che sono appesi tra i palazzi stretti per offrire un vano riparo ai camminitori crea un atmosfera quasi mistica. Danzano insieme elementi del nuovo e del vecchio, della tradizione e della perdizione, di una venezia perduta, dell'arabo trafficone e di un occidente che si avvicina in punta di piedi e decide per prima cosa di aprire uno store di Zara. Una città inevitabilmente segnata dalla guerra, ma che non perde la sua anima commerciale. Questo durante il fatidico chilometro per arrivare al gate. Dopo il check dei passaporti e percepiamo davvero le cicatrici e le contraddizioni imposte a quella terra. La striscia "franca" che è stata per tanti anni presidiata dall'onu (non è chiaro se lo sia ancora) è ormai gestita da madre natura, la vegetazione si è mangia le vie, le case, i palazzi che vi sorgevano, con una velocità sorprendente. Passato il confine i primi 50mt sono sulla falsa riga dell'altra parte della città, e azzarderei a dire anche un'area che si estende per qualche centinaio di metri a ridosso del confine ove sorgono i monumenti più importanti. Sfortunatemente il nostro hotel non si trovava ivi compreso. Muoviamo qualche passo verso l'ignoto e lo scenario cambia radicalmente. Immaginatevi una città che non viene manutenuta dagli anni 70'. In cui i residenti non sono zelanti nell'ordine e nella pulizia. E' stato un impatto forte, non ve lo nego, la percezione di sicurezza non è alta, sarà per i pregiudizi, sarà perchè era l'imbrunire, sarà perchè in giro ci sono pochissime persone, tutti uomini bruni che ti guardano come se fossi un bottino, sarà per i rumori strani, sarà per quello che volete ma lì per lì non ti fa sentire al sicuro. Rimaniamo anche chiusi fuori dall'hotel, senza la possibilità di chiamare o accedere ad internet, ricordiamolo. Inoltre, non è presente, o lo è in minima parte, l'illuminazione delle strade, di notte sei al buio, fine. Fatto sta che in quelle situazioni bisogna agire, non volendo aspettare su gradino dell'hotel per tutta la notte zio pera. Ci avventuriamo nei paraggi e troviamo quello che sembrava un piccolo bar, ma che si rivela essere un hotel anch'esso. La gentilezza e l'accoglienza della signora al bancone ci ha commosso, ci ha offerto il tè e l'acqua, dato il wifi, a modo suo rassicurato. In breve comunque non riusciamo a contattare l'hotel, la padrona non si sa dove cazzo fosse andata, non rispondeva. Dopo un accurata due diligince sul sito scopriamo che il posto aveva due sedi, ci siamo recati nell'altra poco distante e poi finalmente ci hanno accompagnato alla nostra stanza. Lo racconto solo per dire di fare attenzione quando prenotate ad essere chiari. Anche perchè da questa parte dell'isola l'inglese non è molto diffuso. Brevissima pausa di relax, e ci avventuriamo di nuovo nella terra degli infedeli per cercare il ristorante consigliatoci poco prima, che tra l'altro pare essere l'unico posto di tutta la nazione a non fare esclusivamente kebab. Il ristorante non lo troviamo subito, anche perchè senza internet e luce non è stato semplice, ci imbattiamo però in un tabacchino grosso come il mio armadio a milano, che la combo marlboro gold + accendino la vende a 2€. Il posto iniziava a piacermi. Il tabbaccaio, un signore più grosso del mio armadio a milano, ci indica la posizione del ristorante a suoni gutturali, indicando un ingresso di un parcheggio, se possibile ancor meno illuminato del resto. Facciamo questi 200mt immersi nel parcheggio fatiscente, e in lontanza, con la stessa gioia dei navigatori che avvistavano i fari delle coste portoghesi dopo mesi di oceano, scorgiamo delle lucette appese in stile matrimonio greco. Il posto è carino, o almeno lo è se comparato al contesto di degrado post-bellico che ci circonda. L'atmosfera è però curiosa e allegra, ci sono pochi tavoli, sparsi in questo giardinetto colorato dalle luici, e per essere il ristorante più in voga, la cosa mi stupisce, e soprattutto ce ne sono pochi occupati, mah. Dopo una giornata così impegnativa comunque ordiniamo praticamente qualsiasi piatto presente sul menù compresi dei tortellini con salsa cipriota (fanno cagare, la carne invece not bad), e due bottiglie di vino. Finiamo la cena sbiascicando, ma felici, come si dovrebbe perennemente essere. Sinceramente non ricordo quanto abbiamo pagato, (nè come siamo tornati a casa) una cosa tipo 40€ a testa, ma appunto prendendo veramente antipasti, primi secondi, contorni, dolce, vino, amari, acqua etc.
Giorno 5
Si può azzardare una teoria? quando un posto ti fa paura, bevi. Con noi ha funzionato. Ci siamo svegliati il giorno dopo pronti ad andare a caccia di nuove vibes. Usciamo e magaspavaldi, colazioniamo con kebab e caffè turco in un posto che non saprei neanche come descrivere a metà tra il fatiscente e il nonsense, ma a quel punto ci sentivamo di casa. Visitiamo quindi il centro storico della città, perchè è quello che bisgnava fare, anche se mi è rimasto in bocca il senso di essermi perso qualcosa. Ecco il centro storico non è molto diverso da come ce lo si può immaginare, tutto di pietra, svariati mercatini uno in un palazzo storicissimo, credo che fosse da sempre il palazzo del commercio, l'altro un mercato coperto con una luce molto particolare, in questi due contesti la merce aveva un carattere artigianale, bigiotteria, piccoli artefatti, libri, dipinti, tessuti. Al di fuori di questi due contesti centinaia di banchetti con merci dalla dubbia autenticità. quello che stupisce e che ti dimenti del contesto bellicoso in mezzo a quel baccano e quel folcore, ma poi ti trova davanti degli elemtni che te lo ricordano di tanto in tanto, muri sbrecciati, insegne rovinate, vie chiuse con il filo spinato. In tutto ciò acquisto una maglietta dell'AC Milan per tenere alto il nome del brand nel mondo. Purtroppo la basilica principale non si poteva visitare. Quindi decidiamo di tornare dalla parte buona della storia. Ritorniamo nella nicosia Sud, tappa all'osservatorio, un grattacielo in cima al quale hanno fatto un museo sulla storia di cipro, ma che è frequentato principalmente per la vista su tutta la città, dal quale si può nitidamente scorgere la grande spaccatura che la attraversa. Ora io faccio un appello al ministero del turismo di cipro, hai sto posto spaziale da cui si vede tutto no, e tu decidi di farci un museo? ma facci un rooftop bar no? che guadagni 10x, io mi bevo il mio spriz felice, senza dover stare in silenzo a guardare la storia dei fossili. D'altronde ci sarà un motivo se li hanno conquistati 13/14 volte. Infatti poi scendiamo e tappa al baretto, dove con sopresa noto che servono anche il narghilè, e sinceramente non ce la siamo sentita di privarcene. Chiudiamo il capitolo nicosia con il percorso nei bastioni che è tipo un mega fossato che sfocia poi nei parcheggi, sul quale penso abbiano investito mezzo pil del paese. Sembra che sia stato progettato a 4 mani da boeri, calatrava e per la prima volta abbiano tirato fuori una buona idea. Mi incuriosisce però l'utilità di quella struttura, è letteralmente un fossato, lastricato in marmo, con fontane, aree verdi, ponti, vetro, fighissimo, ma perchè? Questo dubbio ci attanaglia mentre ci lasciamo la capitale alle spalle per l'ultima tappa del nostro viaggio: Larnaca. Larnaca innanzitutto è l'insediamento più antico dell'isola, sti cazzi penserà il lettore, e invece è importante perchè oggi come allora è il punto di accesso a Cipro. A partire dall'età del bronzo i ciprioti da Larnaca iniziarono a muovere i primi scambi commerciali con Creta, principalmente basati sull'estrazione del rame. 3000 anni dopo se vuoi visitare cipro o ci vai a nuoto o devi necessariamente passare da Larnaca. Ecco perchè la città ha molti volti. Nella parte più a ovest ha la sua palm beach, questa lunga strada piena di stabilmenti balneari che regala un atmosfera molto californiana, e il piano originario era di passare qui il pomeriggio in attesa di prendere il volo di ritorno. Purtroppo però il vento incessante dopo 7 min sul lettino ci ha fatto desistere, e siamo tornati sui nostri passi a visitare il centro della città. Eravamo stanchi e probabilmente ciò ha influto sulla percezione di ciò che abbiamo visto, e sicuramente meritava una maggiore attenzione. Abbiamo visitato qualche cosetta storica, una specie di forte, e un qualcosa che c'entra con il papa perchè c'erano le bandiere del vaticano. Anche il lungomare "cittadino" non è malvagio. Tuttavia nulla mi ha davvero emozionato, però ecco era una situazione particolare, in cui sentivamo tutte le fatiche dei giorni precedenti e c'era un tempo poco favorevole, infatti dopo qualche girovagare randomico decidiamo di rintanarci in un bar e ordinare un Paloma. La strada verso l'areoporto costeggia un lago salato, al tramonto ti fa dono di un rosa che non avevo mai conosciuto. E ci accompagna nelle nostre riflessioni. Ce ne andiamo felici, 5 giorni per quest'isola sono pochi, intensi e ricchi. Vivi 5/6 vite diverse, vedi mondi diversi. Se vuoi fare una vacanza relax non è questo quello che cerchi. Poi devi viverla bene, devi essere pronto ad innamorarti e non aspettare che Cipro ti corteggi perchè non lo fa. Devi essere preparato, sapere cosa guardi per capirlo, altrimenti alcune cose sono solo scogli, macerie, mattoni. E devi anche essere pronto a perderti, altrimenti certe cose non le incontri. Cipro è più difficile di quanto si vede sui post di instagram di vostro cugino, ma porta con sè molte più cose da dire, un infinità di storie, di miti, di sussurri, di tragedie, di poesie. Merita.
Fine.
Anzi no, vorrei tornarci? Sì, vorrei tornarci questa volta con il cappello dell'avventura vera affittare un 4x4 e visitare il monte Olimpo e tutta la costa nord nella parte turca dell'isola. Ho sentito che è really selvaggia. Ah per inciso se tornate alle 2 di notte a malpensa, sempre terminal 2, be sure che ci sia un pullman che vi porti a casa. Non è detto.
*disclaimer: tutte le immagini sono state realizzate da me con Sony alpha6000 e Sigma 30mm (già vi sento "eh ma un 30mm si usa per fare i ritratti, bla bla". Ma stai zitto coglione. cit. )
Maggio 2024